Note sul telefono, post it per tenere traccia del momento mentre il mondo ci sta bombardando. Gli stimoli visivi su internet ci fanno saltare da una parte all’altra come quando facevamo il fortino di lenzuola e ci mettevamo in salvo dalla lava incandescente in piedi sul dizionario di italiano. 
L’illusione di aver avuto l’idea del secolo e l’immediata consapevolezza di essere nella media: niente di più. ​​​​​​​
Tutto è già stato fatto e tanto vale abituarsi al compulsivo scrolling orizzontale (quello che si fa ancor prima di uscire dal letto). Questa zine è fatta con i pezzi di internet, non necessariamente i migliori, ma quelli che mi hanno aiutato a raccontare la Storia di Me che come artista non so se ho più voglia di dire qualcosa di eccezionale e unico, ma mi accontento di essere. 
L’editoriale “quasi analog” celebra la natura del processo creativo che di fatto è digitale, ma usa un approccio totalmente analogico. Non spiegherò cosa vuol dire: l’arte non si spiega, al massimo si racconta e come una playlist ha *quel significato* solo per chi la fa, il resto è interpretazione.
Trailer - Searching The Average Zine
Tutti i titoli sono frammenti di conversazioni e tutte le immagini sono raccolte qui
All images are collected here 👉​​​​​​​ are.na/i-am-hipsteric/the-average-zine

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